lunedì 7 maggio 2012

La nuova DucAudi e il Dottor Rossi


Dopo aver pubblicato alcune note sulla montagna (ma nei prox gg ce ne saranno altre...),  torno a parlare di motori, ma qs volta passiamo alle due ruote.

Vorre dire la mia circa l’ingresso di Ducati nel gruppo Volkswagen-Audi e delle sue prestazioni nel Motomondiale.

Partiamo dai dati pubblicati dal gruppo tedesco riguardo l’andamento dell’azienda nel 2011.
Per i dettagli andate a leggere il loro comunicato ufficiale Volkswagen Bilancio2011 
e qlc articolo di settore,

Per farla breve, nonostante la crisi, hanno incrementato il fatturato del 25,6% rispetto al 2010, anno già più che positivo, arrivando a vendere 8,3 milioni di vetture e portando l’utile a oltre 17, 5 miliardi di Euro, ho scritto giusto, 17 MILIARDI... è una cifra che nemmeno riesco a immaginare...

Qs ha permesso di distribuire a tutti i dipendenti del gruppo (oltre 80.000 in Europa) un extra bonus di 7.500 Euro, (dopo aver messo da parte diversi miliardi da investire in nuovi prodotti e miglioramenti produttivi), alla faccia del super amministratore delegato FIAT che ha più volte affermato che in Europa (ed in Italia in particolare) non si può produrre... mi sembra evidente che bisogna aggiungere un bel DIPENDE, dipende da come gestisci l’azienda, dai target che ti dai e dalla storia che hai costruito.

I tedeschi hanno costruito auto e aziende (Wolkswagen, Audi, Skoda e Seat) puntando su innovazione (vera) e qualità (altrettanto vera),
Questo ha permesso loro di poter imporre prezzi alti, che permettono di assorbire incrementi delle materie prime, riduzione di vendita (se mai dovessero accadere) e costi di produzione europei...
Strategia che ha portato, anno dopo anno, a far crescere l’opinione della gente rispetto ai marchi e nel momento in cui le possibilità finanaziarie sono dominuite le scelte sono cadute su marchi di qualità, che non solo promettono, ma danno!!
Sembra un concetto banale, ma non sempre chi produce dei beni di consumo, mantiene ciò che promette...
Dicevamo che i tedeschi hanno costruito auto ("DAS AUTO"), ma fino ad ora non hanno mai fatto moto e qui veniamo a Ducati...già perchè i pregevoli risultati economici del gruppo tedesco hanno permesso al marchio sportivo di famiglia, l’Audi, che ha portato alla vittoria nella 24 ore di Le Mans, prima i motori diesel, poi un’auto di serie completamente in alluminio, fino ad un’auto ibrida... di pensare alle moto ed ovviamente alle moto sportive.

Non so come sia avvenuta la scelta, e perchè proprio Ducati, ma penso che da buoni tedeschi, per ottimizzare l’investimento, volevano un’azienda non troppo grande, ma famosa, che avesse un’impronta sportiva e tecnologica e che avesse un reparto corse.
Se ci pensate bene, forse solo Ducati riunisce tutte queste prerogative e forse proprio qs ha portato la casa di Ingolstadt e mettere prima gli occhi e poi le mani sull’azienda di Borgo Panigale.

Da italiano, devo ammettere che un po’ mi spiace che uno dei nostri produttori di moto più prestigiosi sia ora dei tedeschi, ma avendo visto ciò che hanno saputo fare nelle auto e contando che non hanno un brand a due ruote, posso vedere un buon futuro per l’azienda Ducati, tanto più che qs gli permetterà di fare la “guerra” ai cugini/avversari/nemici della BMW.
Guardando ai dati Ducati, sembrerebbe un’azienda in salute (dati di vendita alla mano), quindi rimane il dubbio sul perchè vendere un’azienda che va bene, forse i proprietari attuali, che mi sembrano più buoni investitori che appassionati, sono stanchi o forse non sono così efficienti come lo potranno diventare con la metodologia teutonica o forse nascondono qlc scheletro, ma immagino che i manager Audi l’abbiano trovato e ritenuto accettabile (vedi articolo ufficiale Ducati e Audi)

Quindi in poche parole, vedo postivamente qs passaggio di proprietà, che tra l’altro è totale e non avrà spartizioni di azioni e poteri; l’unico dubbio è se mai i tedeschi penseranno di spegnere lo stabilimento in terra romagnola e portare tutto in Germania... d’altronde spostare qlc linea produttiva con poco più di 1000 dipendenti ed un reparto corse non sarebbe poi così difficile, e qui penso che si giocheranno tutto i manager e gli ingegneri italiani che dovranno, con umiltà, accettare i rigidi metodi tedeschi, dimostrando di poterli gestire e abbinare alla fantasia e intraprendenza italiane, se riusciranno non correranno rischi altrimenti...magari la ribattezzeranno DucAudi, come ha già detto qcn...

Tutto qs porta a qlc considerazione sul Ducati Racing Team.
Filippo Preziosi, il geniale padre delle rosse da corsa, dalle Superbike vincenti di qlc anno fa a quella vittoriosa prima con Capirossi poi con Stoner in MotoGp, non ha mai nascosto una stima altissima nei confronti di Valentino Rossi, il Dottore in grado di vincere in tutte le classi e di riportare alla vittoria una Yamaha, ed ha sempre sognato di averlo con sè.
Nel 2010 nella mente di Valentino passò l’idea Formula Uno, con un Montezemolo, che gli offrì un sedile ufficiale, ovviamente rosso... ed suoi tempi nelle prove private dicevano che avrebbe potuto dire la sua con un buon apprendistato, poi il Vale decise che le auto gli sarebbero servite solo per staccare ogni tanto dalle due ruote, forse perchè già era cresciuto nel suo orgoglio l’idea di portare ad altissimi livelli la rossa a 2 ruote e non rischiare la fama con quella a 4.

E così fu, dopo aver litigato con i vertici della casa dei tre diapason, il Dottore, ha accettato oltre all’ingaggio da favola, anche la sfida che Preziosi gli metteva davanti: trasformare la Ducati in una moto vincente “sempre” e con tutti, replicando il lavoro ed i successi ottenuti in Yamaha (le prestazioni delle moto di Lorenzo, Spies e del team satellite, dipendono ancora dal lavoro da Rossi e Burgess).
Forse il Vale non aveva capito quanto fosse difficile guidare una moto così diversa dalle altre, d’altronde le differenze erano tante: motore portante, telaio in tubi, potenza strabordante, nervosità a gogo...ma l’apertura mentale di Preziosi era totale, è quasi come se gli avesse dato non solo la moto, ma anche le chiavi del suo ufficio con la libertà di fare e disfare a piacimento.
Forse questa è una mia fantasia, ma dopo un 2011 così così, avviene la prima svolta, la Ducati, su richiesta di Rossi, abbandona tutto ciò che la rendeva unica e diversa per andare incontro ai desideri di un campione indiscusso e senza acquisire tecnici con gli occhi a mandorla (quindi con decenni di gap di conoscenze) riprogetta complemente la moto in pochi mesi, la da in mano ai suoi due alfieri ottenendo risultati a dir poco...sconcertanti nel primo gp, poi...
la seconda svolta: quello che qualcuno definisce “fermo” che è pur sempre un ex campione del mondo (2006), di Hyden trova un assetto che gli permette di ridurre un poco il gap con i primi alla 2° gara, mentre il Dottore incespica con le sue scelte ma il dopo qualifiche porta alla terza svolta!
Rossi applica anche alla sua moto l’assetto di Nicky e porta in gara una moto mai provata prima che gli da sensazioni positive, così si arriva al 3° Gp, dove, lavorando sullo stesso assetto i due della rossa a due ruote migliorano un poco le loro prestazioni e chiudono il Gp con ottimismo anche se con alterne fortune.

Fin qui ciò che è accaduto intorno e dentro alla Ducati negli ultimi mesi, ora vi dico cosa ci vedo: 
delle buone premesse per buoni risultati, perchè ci sono buone persone, quindi un bel sacco pieno di cose buone.
L’ingresso in Audi porterà rigore e metodo, sia nell’area produzione di serie che al reparto corse.
Sono certo che porterà anche qlc soldo in più a Preziosi e ai suoi tecnici perchè Nicky e Vale “devono” vincere e vinceranno, perchè l’apertura mentale (Preziosi ha rifatto la moto), l’umiltà ed il duro lavoro dei tecnici e del miglior pilota in circolazione (Vale si sta adeguando alla Ducati), non possono che portare al top.

Ci vorrà del tempo, ma i risultati arriveranno di certo, probabilmente non qs’anno, i tifosi dovranno aspettare, ma nel 2013 i vari Stoner (ammesso che continui), Pedrosa, Lorenzo, Dovizioso, nonchè l’emergente Crutchlow, dovranno confrontarsi nuovamente con Rossi e Hyden in formato mondiale (qs confermerà che serve programmazione come sta dimostrando un altro presunto “fermo” delle 4 ruote, pure lui reputato il migliore pilota ancora in circolazione, che al 3° anno dopo il rientro non è ancora salito sul podio, ma di qs parleremo un’altra volta...).

Saluti
Brizio

P.S. le foto sono tratte dai siti ufficiali e da internet.

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