lunedì 16 luglio 2012

L'informazione.... DEVIANTE

Qualche giorno fa da diverse parti mi è arrivata la nota da colleghi ed amici di guardare un video di circa 3 min che mostra uno scalatore alla fine di un tiro su ghiaccio...a pochi metri dalla sosta è in seria difficoltà, perchè la lastra di ghiaccio sotto i suoi piedi è instabile. I soci in sosta gli allungano un capo di corda e gli evitano una caduta.

La Repubblica.it con la firma di Pier Luigi Pisa, pubblica il video con una breve nota, che definsce LO SCALATORE IMPRUDENTE, "salvato" in extremis, potete vedere il video qui:




Dato che penso che La Repubblica sia una testata rispettabile, ma come altre soffre di ignoranza (nel senso che non ha competenze specifiche) nel campo dell'attività alpinistica il 4 Luglio ho mandato alla direzione la seguente lettera:

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Egregio Direttore, gentile Redazione,
con la presente vorrei commentare il video pubblicato su La Repubblica.it a cura di Pier Lugi Pisa al seguente URL:

http://video.repubblica.it/mondo/lo-scalatore-imprudente-riceve-la-fune-appena-in-tempo/99821?video=&ref=HRESS-6

Mi chiamo Fabrizio e scalo le montagne da più di un decennio, nel tempo sono diventato Istruttore Sezionale di Alpinismo della Scuola di Alpinismo della Sezione di Varese del Club Alpino Italiano, nonchè membro della locale stazione del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico.

In entrambe le mansioni, la cosa che divulghiamo il più possibile è la sicurezza, ma in montagna non ci puà essere la sicurezza totale, ma si parla sempre di sicurezza attiva (messa in pratica di tutte le possibilità per ridurre al minimo i rischi, ma non per eluderli, in quanto non è possibile).

Immagino che a voi faccia piacere vedere che il video è stato visto più di 58.000 volte, ma andrebbe chiarito cosa sta facendo l'alpinista ripreso e perchè, altrimenti si generano false e sbagliate conoscenze nei lettori e allo stesso tempo si demonizzano montagna e scalatori.

Ma veniamo al dovuto chiarimento:

l'alpinista nel filmato sembra essere impegnato su una cascata ghiacciata (l'acqua che scorre nella bella stagione si solidifica sulla roccia creando uno strato che con le dovute accortezze è possibile salire nella stagione fredda) o all'uscita di una salita su ghiaccio in alta montagna.

Si vede chiaramente (a circa 20 sec e poi dopo 2min e 10sec) che ha 2 corde collegate all'imbrago, quindi è evidente che non è uno scriteriato, ma sta affrontando da primo di cordata la salita, quindi con un certo margine di sicurezza o se visto dal lato opposto prendendosi un certo rischio.

Scalare comporta dei rischi, insiti nell'attività stessa, che non si possono eliminare del tutto, perchè nella maggior parte delle situazioni (escludendo la palestra indoor, ma non è qs il caso) necessità che qualcuno salga portandosi dietro la corda di sicurezza, che nessuno può calare dall'alto.

Per cui chi sale da primo di cordata, rischia di cadere ogni volta che supera un punto di ancoraggio, fintantochè non raggiunge il punto di ancoraggio successivo.

Il minimo rischio si avrebbe posizionando punti di ancoraggio a lunghezza di braccio, ma qs non sarebbe più scalare xè il rischio è quella cosa che rende attraente lo scalare stesso (molti non lo dicono, ma sentirsi in bilico e potersi fidare solo delle tue mani, del tuo corpo e della tua sensibilità per non cadere e continuare ad andare su è ciò che piace  a molti scalatori) e poi dal punto di vista pratico sarebbe impraticabile, perchè costoso e deturperebbe irremediabilmente la roccia  (su una salita di 50mt si dovrebbero mettere 100 chiodi a pressione!!!!)  e in condizioni come quella riportata sarebbe impossibile (d'estate scorre l'acqua ed i chiodi non si possono mettere, ma ammesso che si riesca poi sarebbero coperti dalla neve e dal ghiaccio).

Scusate la lunga spiegazione, ma è il minimo x spiegare a chi ignora le peculiarità dell'attività alpinistica in cosa consiste x aver modo di poter valutare e giudicare.

Detto qs e analizzando con calma la situazione è evidente che quella lastra di ghiaccio si sarebbe pottuta staccare tant'è vero che il personaggio ha chiesto ai incompagni sopra di lui di passargli un capo di corda (non fune, le funi si usano sulle barche!!!), cmq qcn prima di lui è passato di lì.

Ci troviamo in un ambiente di alta montagna, all'ombra, il sole sta arrivando da dx quindi ci troviamo su un versante ovest (buona situazione per una salita su ghiaccio), e probabilmente è alla fine della salita (si può immaginare dal dislivello alle spalle dello scalatore stesso).

Quindi il tipo non è imprudente, ma è un alpinista che si è preso i suoi rischi, non sappiamo dove ha posizionato l'ultima protezione, magari è un metro sotto (rischio minimo) magari è 10mt sotto e cosi sarebbe stato peggio, ma non si vede com'è fatta sotto la parete (se è verticale il rischio può essere alto, ma se è strapiombante lo è meno, se è appoggiata lo è di più...)

Come vedete ci sono un sacco di cose da sapere prima di valutare e dare giudizi... e l'alpinismo è intrinsecamente pericoloso, non lo si può e non lo si deve dimenticare, chi lo pratica con le dovute conoscenze ed attrezzature lo sa, sarebbe giusto che si evitassero i sensazionalismi e le domonizzazioni.

Porgo distinti saluti e ringrazio per l'attenzione.

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Lo stesso giorno ho ricevuto la seguente risposta a firma di Andrea Galdi:

"Gentile lettore
grazie per la sua dettagliata e competente mail".
 
Spero che questo porti ad un'attenzione maggiore per ciò che loro pubblicheranno in futuro, in ogni caso invito tutti a chiedere chiarimenti a chi può darvi un informazione più precisa e competente e non "bevete" tutto ciò che i giornali scrivono.
 
Saluti.
 
Brizio

P.S. Cercando qua e là ho poi trovato un articolo un po' più competente (ma solo un po') che inquadra meglio la situazione: si tratta di un ghiacciatore all'uscita della Kennedy's Gully in Colorodo (USA) nel Gennaio 2011 (la tardiva pubblicazione mi induce a pensare alla ricerca spasmodica di sensazionalismo....). Qui l'articolo di Planetmountain:

Ancora il sole...incredibile

La testata della Val Gesso
Ancora una volta il sole... anche l'ultima gita del corso di alpinismo del 2012 è stata accompagnata da fratello sole, sembra incredibile, data l'acqua presa durante le gite precedenti, ma si vede che l'assicurazione stipulata dal direttore e le preghiere di Silvana (vi ricordate nella grotta al Monte Orsa) hanno dato i loro frutti.








L'anfiteatro del Corno Stella
Così sabato 7 Luglio siam partiti di buon mattino, direzione Cuneo e dopo oltre 200km di autostrada siamo entrati nella Val Gesso.
Dopo aver lasciato l'auto alla testata della valle ci siamo incamminati verso il rifugio Bozano.

Una bella costruzione al centro di un maestoso anfiteatro di roccia macchiata qua è la di isole di neve.

L'attacco della via De Cessole
Dopo esserci rifocillati ci siamo sparpagliati su alcune vie moderne, giusto per prendere confidenza con la roccia e l'ambiente e per chiedere al Corno Stella il permesso di salita.
Io ho pagato il permesso tramite il non poter fare foto sulla via moderna attrezzata a spit, forse perchè il Corno, regno delle vie classiche che percorrono bellissime formazioni naturali come diedri, cenge e fessure, era infastidito dall'acciaio e voleva che pubblicassi solo quelle della prima via aperta da De Cessole nel 1903, percorsa in compagnia di Max e Mattia la domenica.

Il traverso mette alla prova Max







Per loro è stata una grande prova, in un bellissimo posto, soprattutto per Max che ha fatto un salto nel suo lavoro contro la sensazione di vertigini, che forse possiamo dire, aveva prima dell'inizio del corso.






L'uscita dal tiro chiave, si vede!!
Posto magnifico e degno di visita, anche se l'obbligo di scendere dalla stessa via, rende il rientro un po' lungo, forse bisognerebbe attrezzare altre discese, più facilmente individuabili e percorribili o forse si dovrebbe studiare una strategia diversa... cmq grazie ad Angelo per averci portato in questo angolo delle Alpi Marittime e grazie a tutti i ragazzi con cui ho condiviso le giornate di qs corso, sia con chi ho percorso le vie, Max, Mattia, Damiano, Federico e anche a tutti gli altri con cui abbiamo passato pomeriggi e serate sotto la pioggia al Campo dei Fiori.

La verticalità!!!
















Via finita, ora si scende...
Ed un altro grande grazie va agli istruttori con cui ho lavorato a stretto contatto quest'anno, Luca, Mauro, Michele, Adrian, Martega, Angelo, Franco.

Arrivederci a tutti sulle nostre montagne, magari legati alla stessa corda o raggiungendo la stessa cima.

Brizio

giovedì 12 luglio 2012

Iago ed il brevetto CAE-1

Lo "Iagone"
E' giunto il momento di parlare del mio amico a 4 zampe... Iago.
Ho tergiversato tanto e su FaceBook non ho pubblicato nè foto nè post, ma dopo la messa on-line di qs mio blog, mi son detto che prima o poi avrei pubblicato la SUA, la NOSTRA storia.

Ma da dove partire? Aspettavo un occasione e qs è arrivata Sabato 30 Giugno.

Nel parco al centro di Vedano Olona, nel pomeriggio, nonostante un caldo opprimente, parzialmente attenuato dalle fronde delle querce attraversate da una leggera brezza era previsto lo svolgimento del CAE-1.
(qui trovate i documenti ufficiali ENCI)

Il Test di controllo dell'affidabilità e dell'equilibrio psichico per cani e padroni, ha l'intento di verificare che l'unità cinofila (cane e conduttore) si comporti in maniera adeguata (da buoni cittadini, appunto) in ambiente civile "umano". Perchè i ns amici domestici, a parte qlc razza frutto di esperimenti strani, naturalmente vivrebbero nei boschi non di certo in mezzo al cemento, per di più un Cane Lupo Cecoslovacco come Iago, che ha ancora un'alta percentuale di DNA selvatico nel suo sangue...

L'ingresso nell'area prove
Al sorteggio abbiamo beccato il n° 11, che è anche il mio numero preferito, che unito all'attenzione sempre alta e vigile del mio amico a 4 zampe portava a pensare che le premesse fossero buone.
Aspettando il ns turno abbiamo girovagato per il parco facendo sì che lui si abituasse quanto più possibile a qs nuovo ambiente.






Presentazione al giudice e lettura microchip

Alla presentazione davanti al giudice, lo Iagone, forse ha capito che la situazione era delicata, dato che c'erano 26 cani in giro con relativi proprietari, nonchè amici e organizzatori, portavano a circa una 40ina di persone, forse si era tranquillizzato, sta di fatto che ha eseguito gli ordini senza battere ciglio, restando nella sua posa quasi regale davanti alla simulazione di persone sconosciute che gli passavano accanto, di un jogger, di una bicicletta e di un passeggino.

Passaggio di persone
Bicicletta

Verso l'uomo con giornale

L'ultima prova da fermo sul posto era il passaggio del cane femmina e lui che è un lupaccio che dire socievole è poco non ha resistito e si è alzato sulle 4 zampe...d'altronde che dire... a lui gli ormoni funzionano tutti ancora benissimo e tra l'altro a 2 anni e mezzo è nel pieno della sua maturazione fisica, quindi....come si dice a Bergamo, tira più un pel de pota....

Qs ci ha fatto perdere qlc punto, ma siamo andati avanti decisi, verso l'incontro con un conoscente e verso la fine con un giornale svetolatogli davanti al naso ed un ombrello aperto poco lontano,

L'ombrello
così facendo abbiamo terminato il percorso prendendo 9 punti su 10 in tutte le prove tranne quando si è alzato abbiamo preso 8, quindi il totale fa 89/100, che non è male, considerando il temperamento dello "spanato" che poi tanto spanato non è....

La consegna del brevetto


Questa è la prima puntata della ns storia, nelle prossime settimane vi racconterò di lui e di noi dal pincipio, di quando ho conosciuto Miko, a casa di Marta, un'amica varesina, e di come i suoi morsetti ed il suo sguardo mi hanno contagiato portandomi prima a pensare di poter avere un amico a 4 zampe (mai pensato prima) e poi di scegliere qs razza così particolare arrivando a scegliere Iago tra 9 fratelli e sorelle.

A presto
Il Brevetto!!
Brizio & Iago