La vetta...come
ti immagini la vetta di una montagna?
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(foto by Alessandro Lucioni) |
Da bambino, quando mi chiedevano di disegnare una montagna facevo un
triangolo, a volte isoscele a volte equilatero, ma in ogni caso aveva una punta
bianca che si stagliava nel cielo azzurro, colorata di marrone nel mezzo e con alla
base qualcosa di simile a dei pascoli verdi.
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Alessandro arriva ai 3169mt della vetta |
La vetta del
Gross Furkhorn non è proprio bianca, come si vede dalla foto scattata da
Alessandro.
Il granito del Alpi Urane è chiaro, ma non bianco. Ma la sua vetta
è proprio un triangolo che punta verso il cielo, dove non c’è posto nemmeno per
stare in piedi, a meno che tu non sia un equilibrista...forse Enrico, dei
Truzzi Volanti, oltre a scalare potrebbe stare con un piede sulla punta
acuminata della vetta con gli altri arti distesi a mo di vela, ma non io...
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A dx la cresta S-E del Galenstock scalata nel 2012 con Andrea Martinelli, al centro la cresta ESE del Gross Furkahorn |
Domenica scorsa
non mi è passato nemmeno x il più lontano angolo della mente, di calcare la
vetta con i piedi, mi è bastato accarezzarla con le mani ringraziando questa
grande e rispettabile montagna che ci ha concesso di scalare la sua cresta
esposta completamente al sole.
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from Schweiz Plaisir Ost by Jurg Van Kanel |
A dispetto della
relazione dell’indimenticato Jurg Van Kanel, pur non essendo una via lunga
(370mt) nè difficile (4c max) mi ha messo a dura prova.
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Gli ultimi 4 tiri |
Sarà che non sono così
allenato come vorrei, sarà che sono in sovrappeso di diversi kg, sarà stata la
levataccia, sarà che il tratto facile (ma lungo) invece di prenderlo a sx della
cresta, l’abbiamo preso a dx, sarà forse stato tutto l’insieme, di certo c’è che
nei momenti in cui vedevo la vetta stagliarsi nel cielo sopra di noi, quando eravamo
ancora a metà, ho pensato più volte che non ce l’avremmo fatta, che avremmo
dovuto pensare ad un modo per scendere, perchè il bollettino meteo svizzero dava
temporali nel pomeriggio.
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Ale sul diedro del 1° tiro |
Ricordo bene i
racconti di Kurt Diemberger, dell’allora sua moglie Tona Sironi e del socio di
scalata Terenzio Cuccurru e di ciò che passarano e subirono sulla Cresta di
Peuterey insieme ai loro compagni e dei soccorsi prestatagli da amici e dal già
famoso Walter Bonatti e non volevo assolutamente trovarmi a giocare a rimpiattino
con i fulmini e le saette anche perchè anche il già citato redattore di Schweiz
Plaisir Ost afferma che pur essendo la Cresta E-S-E una bellissima salita, il
clima è aspro ed in caso di brutto tempo c’è poco da ridere.
Alla fine ci è
andata bene e l’urlo che ho lanciato quando ho toccato la vetta ed intorno a me
avevo solo il cielo azzurro, ed un po’ di nuvole dall’aspetto amichevole,
devono averlo sentito fin giù al passo del Furka.
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Il Furka refuge con le sue casette poco prima del Furkapass |
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In discesa in uno dei canali sul versante sud |
E non l’ho
lanciato solo perchè la parte più complicata della gita era stata superata e ci
attendeva una discesa ripida, ma comunque quasi completamente camminabile, l’ho
lanciato anche perchè ero contento e soddisfatto di una bella salita condivisa con
un buon amico.
Molte volte non
sorrido, in generale faccio fatica ad esternare i miei sentimenti, sia brutti,
che belli e questo, unito al fatto che mi faccio sempre molte domande porta chi
mi incontra a pensare che non sia contento, anzi qualcuno addirittura pensa che
sia depresso.
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Secondo tiro (foto by Alessandro Lucioni) |
Ma non tutti
abbiamo lo stesso modo di esternare i sentimenti, non tutti abbiamo lo stesso
approccio alla vita, alle cose che ci capitano. Una cosa vera è che sono poche
le cose su cui non rifletto.
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Ale in azione sul 3° tiro |
A volte penso sia
un limite perchè pensare troppo porta spesso a pensieri negativi con tutto ciò
che succede nel mondo, ma per una cosa negativa ci sono sempre molte cose
positive che scopro facendomi tante domande e non lasciandomi scivolare quasi
nulla.
Qualcuno mi dice
che così facendo non mi godo la vita, perdo occasioni e non mi accorgo di cosa
mi capita; non posso negare che questo rischio esista, ma non ho mica scelto io
di essere così, come non ho scelto i miei occhi verdi o miei capelli castani.
Certi angoli si possono smussare, ma sei sei un quadrato difficile che diventi
cerchio, magari esagono o ottagono, con tanti angoli ottusi invece che pochi
angoli retti, ma lisciare completamente è molto difficile se non impossibile.
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www.alessandrolucioni.it |
Chiudo queste
righe con un grande grazie all’amico Alessando per aver condiviso con me in
tutti i sensi questa Salita Vera, su una Montagna Vera in un ambiente che non
si può non definire Alpinisticamente Vero.
Brizio, agosto 2013.