martedì 6 agosto 2013

Gross Furkahorn: una vetta vera...



La vetta...come ti immagini la vetta di una montagna?

(foto by Alessandro Lucioni)


Da bambino, quando mi chiedevano di disegnare una montagna facevo un triangolo, a volte isoscele a volte equilatero, ma in ogni caso aveva una punta bianca che si stagliava nel cielo azzurro, colorata di marrone nel mezzo e con alla base qualcosa di simile a dei pascoli verdi.



Alessandro arriva ai 3169mt della vetta

 



La vetta del Gross Furkhorn non è proprio bianca, come si vede dalla foto scattata da Alessandro.










Il granito del Alpi Urane è chiaro, ma non bianco. Ma la sua vetta è proprio un triangolo che punta verso il cielo, dove non c’è posto nemmeno per stare in piedi, a meno che tu non sia un equilibrista...forse Enrico, dei Truzzi Volanti, oltre a scalare potrebbe stare con un piede sulla punta acuminata della vetta con gli altri arti distesi a mo di vela, ma non io...

A dx la cresta S-E del Galenstock scalata nel 2012 con Andrea Martinelli, al centro la cresta ESE del Gross Furkahorn
Domenica scorsa non mi è passato nemmeno x il più lontano angolo della mente, di calcare la vetta con i piedi, mi è bastato accarezzarla con le mani ringraziando questa grande e rispettabile montagna che ci ha concesso di scalare la sua cresta esposta completamente al sole.

from Schweiz Plaisir Ost by Jurg Van Kanel







A dispetto della relazione dell’indimenticato Jurg Van Kanel, pur non essendo una via lunga (370mt) nè difficile (4c max) mi ha messo a dura prova.












 
Gli ultimi 4 tiri




Sarà che non sono così allenato come vorrei, sarà che sono in sovrappeso di diversi kg, sarà stata la levataccia, sarà che il tratto facile (ma lungo) invece di prenderlo a sx della cresta, l’abbiamo preso a dx, sarà forse stato tutto l’insieme, di certo c’è che nei momenti in cui vedevo la vetta stagliarsi nel cielo sopra di noi, quando eravamo ancora a metà, ho pensato più volte che non ce l’avremmo fatta, che avremmo dovuto pensare ad un modo per scendere, perchè il bollettino meteo svizzero dava temporali nel pomeriggio.



  


Ale sul diedro del 1° tiro



Ricordo bene i racconti di Kurt Diemberger, dell’allora sua moglie Tona Sironi e del socio di scalata Terenzio Cuccurru e di ciò che passarano e subirono sulla Cresta di Peuterey insieme ai loro compagni e dei soccorsi prestatagli da amici e dal già famoso Walter Bonatti e non volevo assolutamente trovarmi a giocare a rimpiattino con i fulmini e le saette anche perchè anche il già citato redattore di Schweiz Plaisir Ost afferma che pur essendo la Cresta E-S-E una bellissima salita, il clima è aspro ed in caso di brutto tempo c’è poco da ridere.







Alla fine ci è andata bene e l’urlo che ho lanciato quando ho toccato la vetta ed intorno a me avevo solo il cielo azzurro, ed un po’ di nuvole dall’aspetto amichevole, devono averlo sentito fin giù al passo del Furka.
Il Furka refuge con le sue casette poco prima del Furkapass

In discesa in uno dei canali sul versante sud






E non l’ho lanciato solo perchè la parte più complicata della gita era stata superata e ci attendeva una discesa ripida, ma comunque quasi completamente camminabile, l’ho lanciato anche perchè ero contento e soddisfatto di una bella salita condivisa con un buon amico. 










 
Molte volte non sorrido, in generale faccio fatica ad esternare i miei sentimenti, sia brutti, che belli e questo, unito al fatto che mi faccio sempre molte domande porta chi mi incontra a pensare che non sia contento, anzi qualcuno addirittura pensa che sia depresso. 

Secondo tiro (foto by Alessandro Lucioni)
Ma non tutti abbiamo lo stesso modo di esternare i sentimenti, non tutti abbiamo lo stesso approccio alla vita, alle cose che ci capitano. Una cosa vera è che sono poche le cose su cui non rifletto.


Ale in azione sul 3° tiro

A volte penso sia un limite perchè pensare troppo porta spesso a pensieri negativi con tutto ciò che succede nel mondo, ma per una cosa negativa ci sono sempre molte cose positive che scopro facendomi tante domande e non lasciandomi scivolare quasi nulla.

Qualcuno mi dice che così facendo non mi godo la vita, perdo occasioni e non mi accorgo di cosa mi capita; non posso negare che questo rischio esista, ma non ho mica scelto io di essere così, come non ho scelto i miei occhi verdi o miei capelli castani.

Certi angoli si possono smussare, ma sei sei un quadrato difficile che diventi cerchio, magari esagono o ottagono, con tanti angoli ottusi invece che pochi angoli retti, ma lisciare completamente è molto difficile se non impossibile.


www.alessandrolucioni.it




Chiudo queste righe con un grande grazie all’amico Alessando per aver condiviso con me in tutti i sensi questa Salita Vera, su una Montagna Vera in un ambiente che non si può non definire Alpinisticamente Vero.



 Brizio, agosto 2013.

2 commenti:

  1. Grande Brizio,complimenti. Direi che te la sei meritata tutta la vetta!!!

    RispondiElimina
  2. Bravo Brizio!!!!
    E grazie per la citazione!!

    RispondiElimina