lunedì 26 novembre 2012

L'anno degli addi

E' finito anche il Campionato del Mondo di Formula Uno, dopo quello delle MotoGP.



Vettel e la Redbull
Entrambi hanno visto trionfare un giovane pilota, già campione del mondo l'anno precedente (Vettel e Lorenzo), ma entrambi hanno visto l'abbandono di 2 campioni di cui tanto si è parlato e di cui tanti appassionati sentiranno la mancanza.
Lorenzo e la Yamaha









Nella MotoGp Stoner è già passato alla storia x essere stato l'unico a portare al vertice la Ducati ed ancora tanti non si spiegano come sia potuto accadere che in 2 anni lui abbia vinto gare e titolo con la Ducati e Valentino sia riuscito a racimolare solo qlc podio, ma oltre a qs di certo rimarrà per essersi ritiraro all'età di 27 anni nel pieno delle sue potenzialità.
Stoner campione con la Honda
Stoner campione con la Ducati
Non farò commenti sul perchè un giovane pilota possa decidere di non fare più (o almeno per il momento) ciò che ha fatto da quando è nato, un po' perchè diversi giornalisti e bloggers hanno già scritto fiumi di parole, un po' perchè noi da qui non potremo mai sapere i veri motivi ed in ogni caso questi stessi affondano nel profondo del suo animo, del suo cuore e del suo cervello, pertanto sono estremamente personali.


La Formula Uno vede il secondo e definitvo ritiro di un altro campione, Michael Schumacher, detto il Kaiser.
Ieri sera ho potuto leggere alcuni articoli sulla sua carriera, ne ho trovato 2 molto belli.
Quello pubblicato da F1grandprix, descrive la sua storia agonistica, mettendo in risalto le gare più importanti ed è molto preciso come di consueto, lo trovate a qs link:
thank-you-goodbye-michael

Il casco dell'ultima gara di Schummy
Mentre quello che più mi piace è stato pubblicato da blogf1.it ed è meno analitico ma più emozionale (e non è un caso che sia firmato da una donna...) e lo trovate qui:
life-is-about-passions-thank-you-for-sharing-mine

Il titolo dice già tutto, ed è la scritta che Michael ha portato sul casco nella sua ultima gara.
Vi invito a leggerlo perchè è breve, ma appassionante.


Chi mi conosce sa che non sono mai stato un accanito fan del tedesco, perchè pur gareggiando per la più prestigiosa squadra italiana non ha mai imparato bene l'italiano, perchè sembrava non voler mai accettare un confronto alla pari con un compagno di squadra potenzialmente vincente quanto lui e perchè forse aveva usurpato la memoria di Senna vincendo il titolo nel 1994, anno della morte del brasiliano. Il ritorno alle corse dopo 3 anni di stop mi ha mostrato che molte delle cose che pensavo di lui erano un po' distorte, se non sbagliate.

Non ho mai negato le sue doti di pilota (tecniche e velocistiche), ma non mi è stato mai simpatico, ho sempre preferito i piloti di cuore, tipo Villenueve, Mansell, o quelli che si emozionavano tipo Senna e Hakkinen. La sua sfida di qs ultimi 3 anni ha dimostrato che è tornato per pura passione, la passione per le corse, per l'adrenalina che ti scorre nelle vene, per la voglia di primeggiare che lo ha portato a inanellare una serie impressionante di record ma non tutti possono essere simpatici allo stesso modo.

Dopo la Pole Position a Monaco
Difatti Schummy non è passato alla storia delle corse come il pilota più corretto, ma qs'anno con la Pole a Montecarlo ha dimostrato di saperci fare ancora, perchè fare il miglior tempo nelle stradine del principato non lo si fa per caso, lo si fa solo se si ha il giusto senso della velocità, ma anche il cuore più grande che ti porta a sfiorare muretti e guard rail a oltre 250 km orari e farlo a 43 anni contro i ventenni e contro tutti coloro che gli davano del finito non lo si fa per caso.

Di certo avrebbe meritato una macchina migliore, ma pur sapendo che la situzione sarebbe stata difficile e avrebbe potuto essere criticato è rientrato e non solo, ha anche condiviso la macchina con un talentuoso Rosberg che ha sempre dichiarato di volergli stare davanti perchè essere più veloce di un 7 volte campione del mondo con la stessa auto vale più di una vittoria.
Qs suo voler rientrare, voler correre ancora e onorare fino in fondo il contratto triennale con la Mercedes (pur avendo le evidenze che non avrebbe mai potuto lottare nemmeno per il podio) mi ha fatto ricredere sul suo lato umano, sulla sue scelte, per esempio la storia ha dimostrato che è la Ferrari a volere avere un solo pilota con cui puntare al titolo, al contrario di come hanno sempre fatto McLaren, Williams e anche Redbull (in qlc modo...), quindi forse non fu volere del tedesco di avere accanto Irvine e Barrichello.

Gli ultimi km su una Formula Uno
E' sempre una buona cosa rileggere i fatti da altri punti di vista per avere una migliore comprensione.
Forse l'errore di Michael è stato quello di voler lasciare la Ferrari e la Formula 1 allo stesso tempo, ma anche qui forse non è stato un errore, ma l'evidenza di un comportamento umano, forse nel 2006 il tedesco credeva fermamente nel volere smettere con le corse e nel suo legame a vita con la Rossa, tant'e vero che per metà 2007 ha fatto il consigliere di Todt, ma poi qcs è cambiato ed è andato via.

La passione era così tanta ed è rimasta tale che quando l'amico Brown gli ha sottoposto il progetto Mercedes, l'idea di correre e tentare di vincere con una squadra tutta tedesca è passato sopra ogni senso di ragionevolezza e se ne è infischiato di ciò che avrebbero scritto (e hanno scritto) i detrattori, che non hanno mai guidato un prototipo da Formula 1... certo chi vince ha sempre ragione, ma anche il cronometro è un giudice giusto, obiettivo e indiscutibile e il cronometro ha dato ragione al Kaiser, il pilota c'era anche qs'anno, come nel 2006 o prima, ma in qs anni con le gomme tutte uguali, con i test bloccati al minimo e con la regola indegna del DRS, o imbrocchi la macchina migliore durante l'inverno o non vinci, come hanno ben dimostrato Alonso e la Ferrari.

L'addio

Per finire andate a leggere il suo scritto dopo l'ultima gara:
End of a stunnig F1 career
Rende bene l'idea della passione che ha ancora...



Quindi onore ai vincitori, ma onore anche ai fieri combattenti, degni eroi dei tempi moderni.


Brizio