Qualche settimana fa sono tornato in Svezia per lavoro ed ho ritrovato lo stesso ambiente e le stesse sensazioni che mi portarono a scrivere le righe seguenti qualche anno fa.
Quante volte
hai immaginato il paese delle meraviglie?
Probabilmente
decine, se non centinaia…o almeno questo è quello che è capitato (e capita
ancora) a me, ma partiamo dall’inizio, più o meno…
Prima di
iniziare a parlare sognavo un mondo e una vita fatta di latte materno, calore e
sonno, tanto sonno.
Poi ho iniziato
a camminare, a girovagare per il mondo e ho potuto assaggiare qualcosa di
diverso rispetto alle solite pappe e frullati e allora ho sognato una vita di
dolci e giocattoli da lanciare in ogni dove, nonché innumerevoli pareti da
poter colorare.
Dopo un po’ di
tempo mi insegnarono a leggere e far di conto e iniziai a
pensare che il mondo avrebbe dovuto essere pieno di mattoncini da montare e
smontare nonché piccole automobili che imitassero quelle che vedevi sfrecciare
veloci dal finestrino della lentissima utilitaria dei miei.
Norrkoping, municipio. |
Quando iniziai a vedere dei cambiamenti evidenti nel tuo
corpo, dai bicipiti che tutto ad un tratto si gonfiarono, fino ai peli che te me
ritrovai negli angoli più impensati, passando per delle sensazioni strane e
imbarazzanti quando vedevo foto di donne un po’ svestite, iniziai a pensare che il
mondo doveva essere fatto solo di belle ragazze da portare al cinema, da baciare
e chissà quali altre fantasie…ovviamente ci doveva essere il posto anche per
l’amata vespa e quella sfera a chiazze pentagonali che se non stai attento ti
travia al punto da dimenticare ogni altra cosa.
Poi diventai
grande, lessi libri impegnati e il mio cervello incontrò pensieri di ogni
genere e allora avrei voluto che il mondo fosse fatto di pace e amore, avrei voluto
innamorarti di una splendida fanciulla e avere la possibilità di non lavorare
mai, bensì girovagare per il mondo per conoscere tutti gli abitanti e gli
ambienti della nostra madre Terra, perchè mi sentivo un cittadino del mondo e
sognavo il villaggio globale dove tutti avessero tutto, ma non fossero nessuno.
Dopo qualche
anno conobbi meglio il mondo e mi accorsi che ciò che sognavo poco tempo prima
non era realizzabile perchè non tutti si vogliono bene e andare d’accordo è
difficile. Non potevo andare dove volevo e quando volevo, perchè per viaggiare mi
servivano (e servono) i soldi e per averli avrei dovuto lavorare e il mio capo non sempre mi accordò
le ferie…
Capii anche che far sì che tutti stiano bene e abbiano ciò di cui
hanno bisogno è difficile se non impossibile e che la ragazza dei miei sogni
forse non esiste e che a volte devo guardarmi dagli amici perchè anche
loro possono tradirmi.
Norrkoping d'inverno |
Ed allora iniziai
a pensare che non esista un posto giusto dove vivere, mi sembra di pagare delle
tasse ingiuste per il nulla (o quasi) che lo Stato mi da’ in cambio, ma non
posso fare nulla per cambiare le cose.
Ha letto le storie di chi ha dato la
vita per poter avere democrazia e pace e penso che quei sacrifici sono stati
inutili, perchè i politici vivono come sulla luna e non si accorgono delle
reali difficoltà che milioni di persone affrontano quotidianamente.
Poi un giorno
il mio capo mi dice che devo andare in un paese del nord Europa e ricordando i
bei tempi delle scuole superiori, quando facevo del turismo culturale, anche se
un po’ forzato, penso che potrebbe essere una buona occasione per visitare una
grande e famosa capitale, anche perchè il viaggio è pagato e un week-end in
ostello me lo posso permettere.
Pianifico il
viaggio, prenotando l’auto a noleggio che mi permetterà di vedere qualche
panorama, così dopo un paio di giorni di lavoro mi ritrovo da solo al volante
di una media vettura tedesca, con la quale inizio a viaggiare verso sud.
Il cielo
plumbeo sopra di me non illumina nel modo che meriterebbero gli sconfinati
prati, il cui verde sembra essere il più lucente che io abbia mai visto. Gli
stessi prati sono contornati da estese foreste miste di conifere e
caducifoglie, il tutto immerso in un paesaggio lacuale difficile da immaginare
tanto ispira grandezza e tranquillità allo stesso tempo, ma il bello deve
ancora venire.
Già perchè dopo
svariati chilometri durante i quali incontr solo alcune auto e
pochissimi pedoni arrivo in una città con pochi semafori e tante rotonde, un
bel po’ di mezzi pubblici e tantissima gente per le strade con innumerevoli
biciclette.
Stoccolma, una delle piazze |
Restituisco
l’auto e sperimento degli autobus che dire puntuali è un eufemismo.
Mentre sono in
uno dei viali pedonali mi accorgi che le ragazze intorno a me sono tutte
bellissime, parlano una lingua complicata, ma far conoscenza non è difficile
anche perchè il saluto dei più chiusi e riservati è un “Hei” che mi sveglia,
mentre i più aperti e socievoli mi lanciano un doppio “Hei Hei” che mi dice che
possiamo fare amicizia ed un sorriso a 32 denti non fa altro che aumentare una
sensazione di confidenza mai provata in precedenza.
Mi muovi sereno
in una grande città da quasi due milioni di abitanti, ma senza traffico caotico
e senza grattacieli, dove il verde domina in mezzo ai variopinti colori di
vecchi palazzi che danno un sapore antico a ciò che mi circonda, ma il
cellulare in mano a quasi tutte le persone che incontri, mi ricorda che sono in
uno dei paesi più avanzati del mondo.
Compro una
guida e apprendo che lo stato sociale da me tanto sognato qui è una realtà. La
povertà non esiste più, le tasse sono alte, ma non ci sono code agli uffici
pubblici e gli ospedali non finiscono in tv, se non per scoperte degne di nota.
Mentre cammino
per strade grandi e piccole, incontro gente di tutte le razze e di tutti i
colori, ma mai provo disagio o paura, anzi i tanti idiomi rafforzano l’idea di
pace e serenità che i sorrisi delle persone mi trasmettono.
Il Vasa, il veliero affondato all'inaugurazione |
Dalle pagine
che leggi apprendo che ogni cittadino ha a cuore il bene comune e che ama
l’ambiente in cui vive molto più di quanto io possa immaginare e i politici,
controllati in modo lungimirante da un re saggio, agiscono per il bene della
comunità in ogni legge che discutono e a volte riescono a tramutare una gran
figuraccia, come l’affondamento dopo appena un chilometro dal varo, della più
grande nave da guerra mai costruita (il Vasa!), in un bellissimo museo, dove un maestoso
vascello restaurato in ogni particolare è visitato da milioni di persone ogni
anno.
Sembra
impossibile che un posto così esita, vero? Eppure c’è, si chiama Svezia.
Ho girato per
Stoccolma per giorni, ho visitato velocemente Uppsala e Norrkoping, visto le
sue grandi pianure e i suoi grandi laghi, conosciuto la sua gente e mi è
balenata l’idea che forse varrebbe la pena di provare a vivere in questo grande
paese del Nord Europa…
Ora sto
sorvolando le Alpi e la coltre bianca che ricopre cime e valloni mi ricorda che
l’inverno è appena passato e nei prossimi fine settimana mi attendono nuovi
incontri e nuove escursioni sulle mie montagne e che nonostante i lati negativi
di istituzioni e persone, da molti l’Italia è considerato uno dei più bei paesi
al mondo…
Le Alpi dal Campo dei Fiori |
p.s. tutte le foto sono mie.
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